In un clima cittadino che, a livello studentesco,
genera confusione e tensione, a seguito dello sgombero di numerosi licei
occupati, il Maurolico si inserisce con una protesta pacifica, specifica,
mirata a ricevere risposte su un problema grave sulla cui soluzione non è ancora stata fatta chiarezza adeguatamente. Il trasferimento di undici classi del
liceo scientifico “Seguenza” è stato programmato dalla Provincia (ora Città
Metropolitana) senza interpellare gli organi di rappresentanza del nostro istituto
o, per meglio dire, aggirando le numerose richieste di trasparenza da parte
degli stessi. La protesta dei mauroliciani, consistente in un occupazione
simbolica dell’atrio del Palazzo dei Leoni ed in un proclamato stato d’agitazione
a oltranza, non esprime un’inimicizia nei confronti degli studenti del
Seguenza, bensì l’indignazione di fronte ad una serie di atti inconsulti da parte
degli enti, che hanno permesso al suddetto liceo scientifico di accettare l’iscrizione
di un numero di studenti notevolmente superiore a quello possibile, data la
capienza degli edifici a sua disposizione. La soluzione trovata, dopo anni di
permanenza, tramite turnazioni, di un numero definito di classi presso la
struttura dei Rogazionisti a Cristo Re, è stata quella di programmarne il
trasferimento nei locali del Maurolico, con una serie di conseguenze non
indifferenti: il Regio Liceo perderebbe infatti il cortile, il bar, i
laboratori, e il numero di aule rimaste - anche in virtù di un previsto trasferimento
di altre dodici classi da settembre 2016 – non sarebbe sufficiente a supportare
un eventuale aumento delle iscrizioni.
Il Maurolico non protesta per indisponibilità nei confronti
del Seguenza, né per paura di perdere il bar o il cortile; il Maurolico
protesta perché, in un momento di ricrescita e di grande positività, si vede
mutilato sul nascere in un processo che vuole portare a rivalutare i valori del
liceo classico e ad accrescere il numero degli studenti impegnati nello studio
delle materie che esso propone, processo che risentirebbe fortemente di un’azione
forzata che, privando la struttura di aule, laboratori e spazi comuni, le
farebbe perdere buona parte della propria identità.
Gli studenti del Maurolico non vogliono vedere la
propria scuola morire, ed è per questo che, insieme alla dirigenza, ai
professori e ai genitori, si stanno impegnando per far sì che, attraverso il
proseguimento della protesta e tramite azioni legali mirate, la situazione si
possa risolvere. Si discuterà ufficialmente del problema in un tavolo tecnico
convocato per giorno sette, in cui parteciperanno sia membri della Provincia,
tra cui il Commissario straordinario Romano, sia una rappresentanza del
Maurolico.
Nel frattempo, si continuano ad elaborare proposte,
e gli studenti diffondono la loro protesta sui social tramite l’hashtag “#ilmaurolicoènostro”
Per il momento, dal Regio Liceo è tutto.
Gregorio Scrima
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